Domenica XVI di Luca
del Publicano
e del Fariseo
San Efrem il Siro ;
San Callinico di Otranto igumeno del Sacro Monastero
di S. Nicola .
Lettura della Domenica
28 gennaio 2018
Apostolo
II Tim 3, 10-15
Diletto figlio Timòteo, tu hai seguito da vicino la mia
dottrina, la condotta, i progetti, la fede, la longanimità,
l’amore, la pazienza, le persecuzioni e i patimenti che
mi toccarono ad Antiochia, a Iconio, a Listri. Quali
persecuzioni ho sofferto! Da tutte mi ha liberato il
Signore! E ora tutti coloro che vogliono vivere piamente
in Cristo Gesù saranno perseguitati. Gli uomini
malvagi invece e gli impostori andranno avanti verso il
peggio, ingannando e venendo ingannati. Tu però
rimani saldo nelle cose che hai imparato e che credi
fermamente: sai bene da chi le hai apprese, e fin da
bambino conosci le sacre Scritture; esse possono
procurarti la sapienza che conduce alla salvezza per
mezzo della fede in Cristo Gesù.
Vangelo
Lc 18, 10-14
Il Signore ha detto questa parabola: “Due uomini salirono
al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il
fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti
ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti,
adulteri e neppure come questo esattore delle tasse; digiuno due
volte la settimana e pago la decima su tutto quanto guadagno.
Il pubblicano, invece, fermatosi a distanza, non osava
neppure alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto
dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore! Io vi dico che
questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell’altro,
perché chiunque si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà
esaltato”.
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