Domenica XV di Luca
(di Zaccheo)
San Giovanni Crisostomo arcivescovo di Costantinopoli
Lettura della Domenica
27 gennaio 2019
Apostolo
Eb 7,26 - 8,2
Fratelli, a noi occorreva un sommo sacerdote che
fosse santo, innocente, senza macchia, separato dai
peccatori ed elevato sopra i cieli; che non avesse
bisogno ogni giorno, come gli altri sommi sacerdoti,
di offrire sacrifici prima per i propri peccati e poi per
quelli del popolo, perché egli ha fatto questo una
volta per tutte, offrendo se stesso. La Legge infatti
costituisce sommi sacerdoti uomini soggetti a
debolezza, ma la parola del giuramento, posteriore
alla Legge, costituisce sacerdote il Figlio reso perfetto
in eterno. Il punto principale delle cose dette è
questo: noi abbiamo un sommo sacerdote così grande
da sedere alla destra del trono della Maestà nei cieli,
ministro del santuario e della tenda, quella vera,
quella che ha piantato non un uomo, ma il Signore.
Vangelo
Lc 19, 1-10
In quel tempo Gesù, entrato in Gerico, attraversava
la città. Ed ecco un uomo di nome Zaccheo, capo dei
pubblicani e molto ricco, cercava di vedere quale
fosse Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla,
perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e,
per riuscire a vederlo, salì su un sicomoro, perché
doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù
alzò lo sguardo e gli disse: "Zaccheo, scendi subito,
perché oggi devo fermarmi a casa tua". In fretta scese
e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti
mormoravano: "È entrato nella casa di un peccatore!".
Ma Zaccheo, fattosi avanti, disse al Signore: "Ecco,
Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri, e
se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte
tanto". Gesù gli rispose: "Oggi la salvezza è entrata in
questa casa, perché anch'egli è figlio di Abramo. Il
Figlio dell'uomo infatti è venuto a cercare e a salvare
ciò che era perduto".
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