Domenica XVI di Matteo
Santi Simeone e Anna profeti;
San Stamatio,
San Giovanni Nicola nm.
Lettura della Domenica
3 febbraio 2019
Apostolo
II Cor 6, 1-10
Fratelli, poiché siamo suoi collaboratori, vi esortiamo a non
accogliere invano la grazia di Dio. Egli dice infatti: Nel tempo
favorevole ti ho esaudito e nel giorno della salvezza ti ho
aiutato. Ecco adesso il tempo favorevole, ecco ora il giorno
della salvezza! A nessuno diamo motivo di scandalo, perché
non venga biasimato il nostro ministero; ma in ogni cosa ci
presentiamo come ministri di Dio, con molta pazienza, nelle
tribolazioni, nei bisogni, nelle angustie, nelle percosse, nelle
prigionie, nei tumulti, nelle fatiche, nelle veglie, nei digiuni;
con purezza, sapienza, longanimità, bontà, con lo Spirito
Santo, con amore sincero; con la parola di verità, con la
potenza di Dio; con le armi della giustizia nella destra e nella
sinistra; nella gloria e nella umiliazione, nella cattiva e nella
buona fama; ritenuti impostori e invece veritieri; come
sconosciuti, eppure ben conosciuti; moribondi, eppure
viviamo; puniti, ma non messi a morte; afflitti, eppure sempre
lieti; poveri, mentre arricchiamo molti; nullatenenti, ma
eppure possedendo ogni cosa!
Vangelo
Mt 25, 14-30
Il Signore ha detto questa parabola: "Un uomo in procinto di
partire, chiamò i propri servi e consegnò loro i suoi beni. A
uno diede cinque talenti; a un altro due; a un altro uno:
a ciascuno secondo la propria capacità, e partì. Senza perdere
tempo, quello che aveva ricevuto cinque talenti trafficò con essi
e ne guadagnò altri cinque. Allo stesso modo quello dei due
talenti ne guadagnò altri due. Ma quello che ne aveva ricevuto
uno solo andò a scavare in terra e nascose il denaro del suo
padrone. Dopo molto tempo viene il padrone di quei servi e
regola i conti con loro. Si presentò quello che aveva ricevuto
cinque talenti e portò altri cinque talenti, dicendo: Signore, mi
hai consegnato cinque talenti; ecco, ho guadagnato altri cinque
talenti. Gli disse il padrone: Bene, servo buono e fedele; sei stato
fedele nel poco, ti darò potere su molto; entra nella gioia del tuo
signore. Si presentò poi quello dei due talenti e disse: Signore, mi
hai consegnato due talenti; ecco, ho guadagnato altri due talenti.
Gli disse il padrone: Bene, servo buono e fedele; sei stato fedele
nel poco, ti darò potere su molto; entra nella gioia del tuo signore.
Infine si presentò anche quello che aveva ricevuto l'unico talento
e disse: Signore, so che tu sei un uomo duro, che mieti dove non
hai seminato e raccogli dove non hai sparso; per questo ho avuto
paura e sono andato a nascondere il tuo talento sotto terra. Ecco,
prendi ciò che è tuo. Il padrone gli rispose: Servo malvagio e
pigro! Sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove
non ho sparso? Dovevi dunque consegnare il mio denaro ai
banchieri e alla mia venuta avrei recuperato il mio con l'interesse.
Toglietegli il talento e datelo a chi ha dieci talenti. Infatti a chi ha,
sarà dato e sarà nell'abbondanza e a chi non ha, sarà tolto anche
quel che ha. E gettate il servo inutile nella tenebra esterna: là sarà
pianto e stridore di denti." E ad alta voce aggiunse: “Chi ha
orecchie per intendere, intenda!”.
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