sabato 9 novembre 2013

DOMENICA 10 NOVEMBRE - SAN ERASTO E OLIMBA' , 70 APOSTOLI I° secolo - SAN ARSENIO DI CAPPADOCIA - SAN MINA' MARTIRE - GLI ARCANGELI




DOMENICA 10 NOVEMBRE 


 SAN ERASTO E OLIMBA' , 
70 APOSTOLI I SECOLO

SAN ARSENIO DI CAPPADOCIA
SAN MINA'
 GLI ARCANGELI e le potenze incorporee

Santi Olimpas, Rodione, Sosipatro, Terzio, Erasto e Quarto, Apostoli dei 70
San Erasto e Olimba' e 70 Apostoli I secolo
10 novembre

Святитель Арсений  I Сербский
San Arsenio di Cappadocia 10 novembre 

Мина Александрийский
San Minà martire 11 novembre

Gli arcangeli
e tutte le potenze incorporee 8 novembre


Tropario

Capi supremi dei celesti eserciti, noi indegni vi supplichiamo: con le vostre preghiere siate per noi baluardo; custoditeci al riparo delle ali della vostra gloria immateriale, noi che ci prostriamo e con insistenza gridiamo: 
liberateci dai pericoli, voi che siete principi delle supreme schiere.

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LETTURA DELLA DOMENICA

10 NOVEMBRE 2013

Apostolo

Galati 1,11-19

Fratelli..... ora, fratelli, vi faccio sapere che l'evangelo, che è stato da me annunziato, non è secondo l'uomo, poiché io non l'ho ricevuto né imparato da nessun uomo, ma l'ho ricevuto per una rivelazione di Gesù Cristo.  Avete infatti udito quale fu un tempo la mia condotta nel giudaismo, come perseguitavo con grande ferocia la chiesa di Dio e la devastavo.  E progredivo nel giudaismo più di molti coetanei tra i miei connazionali, essendo estremamente zelante nelle tradizioni dei miei padri.  Ma quando piacque a Dio, che mi aveva appartato fin dal grembo di mia madre e mi ha chiamato per la sua grazia,  di rivelare in me suo Figlio, affinché l'annunziassi fra i gentili, io non mi consultai subito con carne e sangue,  né salii a Gerusalemme da quelli che erano stati apostoli prima di me, ma me ne andai in Arabia e ritornai di nuovo a Damasco.  Poi, dopo tre anni, salii a Gerusalemme per andare a vedere Pietro e rimasi con lui quindici giorni.  E non vidi alcun altro degli apostoli, se non Giacomo, il fratello del Signore.



Vangelo

Luca 10,25-37

 Un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?».  Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Che cosa vi leggi?».  Costui rispose: «Amerai il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente e il prossimo tuo come te stesso».  E Gesù: «Hai risposto bene; fa' questo e vivrai».
 Ma quegli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?».  Gesù riprese:
«Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico e incappò nei briganti che lo spogliarono, lo percossero e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto.  Per caso, un sacerdote scendeva per quella medesima strada e quando lo vide passò oltre dall'altra parte.  Anche un levita, giunto in quel luogo, lo vide e passò oltre.  Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e n'ebbe compassione.  Gli si fece vicino, gli fasciò le ferite, versandovi olio e vino; poi, caricatolo sopra il suo giumento, lo portò a una locanda e si prese cura di lui.  Il giorno seguente, estrasse due denari e li diede all'albergatore, dicendo: Abbi cura di lui e ciò che spenderai in più, te lo rifonderò al mio ritorno.  Chi di questi tre ti sembra sia stato il prossimo di colui che è incappato nei briganti?».  Quegli rispose: «Chi ha avuto compassione di lui». Gesù gli disse: «Va' e anche tu fa' lo stesso».

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