sabato 8 novembre 2014

VII Domenica di Luca - 9 Novembre 2014 San Nettario di Egina il taumaturgo (1920) e San Onesiforo martire (III-IV sec.)

 VII Domenica  di Luca

San Nettario di Egina il taumaturgo (1920)

     San  Onesiforo martire (III-IV sec.)


Apostolo 


Gal 6, 11-18

Fratelli, notate con che grossi caratteri vi scrivo di mio pugno. Quelli che vogliono far bella figura seguendo la carne, vi costringono a farvi circoncidere, solo per non essere perseguitati a causa della croce di Cristo. Infatti nemmeno quelli che si sono fatti circoncidere osservano la Legge, ma vogliono la vostra circoncisione per trarre vanto dalla vostra carne. Quanto a me, invece, non ci sia altro vanto che nella croce del nostro Signore Gesù Cristo, per mezzo della quale il mondo per me è stato crocifisso, come io per il mondo. In Cristo Gesù, infatti non conta né la circoncisione, né la non circoncisione, ma l’essere una creatura nuova. E su quanti seguiranno questa norma, pace e misericordia su di loro e sull’Israele di Dio. D’ora in avanti nessuno mi procuri fastidi: porto infatti nel mio corpo i contrassegni di Cristo. La grazia del nostro Signore Gesù Cristo sia col vostro spirito, fratelli! Amin.

Vangel

 Lc 8, 41-56
In quel tempo venne un uomo di nome Giàiro, che era capo della sinagoga. Gettatosi ai piedi di Gesù, lo supplicava di andare a casa sua, perché l’unica figlia che aveva, di circa dodici anni, stava per morire. Mentre Gesù si recava in quel luogo, la folla lo premeva da ogni parte. E una donna, che soffriva di continue perdite di sangue da dodici anni e che aveva speso l’intero suo patrimonio con i medici, senza che nessuno fosse riuscito a guarirla, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello: subito il flusso di sangue si arrestò. Gesù
disse: Chi mi ha toccato? Tutti negavano. Pietro e quelli che erano con lui dissero: Maestro, la folla ti stringe da ogni parte e ti schiaccia, e dici: “Chi mi ha toccato”? Ma Gesù disse: Qualcuno mi ha toccato: so che una forza è uscita da me. Allora la donna, rendendosi conto che non poteva rimanere nascosta, si fece avanti tremando, si gettò ai suoi piedi e dichiarò davanti a tutto il popolo per quale motivo l’aveva toccato e come era stata subito guarita. Egli le disse: Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace. Stava ancora parlando, quando arrivò uno dalla casa del capo della sinagoga a dire: Tua figlia è morta, non disturbare più il maestro. Ma Gesù, avendo udito, rispose: Non temere; soltanto abbi fede e sarà salvata. Giunto alla casa, non permise a nessuno di entrare con lui, fuorché a Pietro, Giovanni e Giacomo e al padre e alla madre della fanciulla. Tutti piangevano e si battevano il petto per lei. Ma egli disse: Non piangete: non è morta, ma dorme. Essi lo deridevano, sapendo bene che era morta. Ma egli, prendendole la mano, disse ad alta voce: Fanciulla, alzati! Il suo spirito ritornò in lei ed ella si alzò all’ istante. E ordinò di darle da mangiare. I genitori rimasero sbalorditi, ma egli comandò loro di non raccontare a nessuno dell’accaduto.

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