Santi Anisia e Filetero martiri;
San Lorenzo di Frazzanò (ME)
Lettura della Domenica
30 dicembre 2018
Apostolo
Gal 1, 11-19
Fratelli, vi rendo noto che il vangelo da me annunciato non
è secondo l’uomo: infatti non l’ho ricevuto né l’ho imparato
da un uomo, ma per rivelazione di Gesù Cristo. Avete udito
certamente della mia condotta d’un tempo nel giudaismo:
perseguitavo oltre ogni limite la Chiesa di Dio e la
devastavo. Superavo nel giudaismo la maggior parte dei
coetanei del mio popolo, essendo ben più di loro zelante
delle tradizioni dei padri. Quando poi piacque a Dio - che
mi aveva scelto fin dal ventre di mia madre e mi aveva
chiamato con la sua grazia - di rivelare in me il Figlio suo
affinché lo annunciassi ai pagani, subito, senza chiedere
consiglio a nessuno, senza salire a Gerusalemme da quelli
che erano apostoli prima di me, mi recai in Arabia e poi
ritornai a Damasco. In seguito, dopo tre anni, salii a
Gerusalemme per vedere Pietro e rimasi presso di lui
quindici giorni. Degli apostoli non vidi nessun altro se non
Giacomo, il fratello del Signore.
Vangelo
Mt 2, 12-23
In quel tempo, appena i Magi partirono verso il loro paese,
un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli
disse: “Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi
in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò. Infatti Erode sta
per cercare il bambino per ucciderlo”. Egli allora si alzò e
prese con sé il bambino e sua madre e, nella notte, fuggì in
Egitto. Là rimase fino alla morte di Erode, perché si
adempisse quanto fu annunziato dal Signore per mezzo del
profeta che dice: “Dall’Egitto ho chiamato mio figlio”.
Erode, accortosi che i Magi si erano presi gioco di lui, si
infuriò e mandò ad uccidere tutti i bambini di Betlemme e
del suo territorio dai due anni in giù, secondo il tempo su
cui era stato informato dai Magi. Allora si adempì quanto
era stato detto per mezzo del profeta Geremia, che dice: “Un
grido si è udito in Rama, pianto e lamento grande; Rachele
piange i suoi figli, e non vuole essere consolata, perché non
sono più”. Morto Erode, un angelo del Signore apparve in
sogno a Giuseppe in Egitto e disse: “Alzati, prendi con te il
bambino e sua madre, e va’ in terra di Israele, perché sono
morti quelli che insidiavano la vita del bambino”. Egli allora
si alzò, prese con sé il bambino e sua madre, ed entrò in terra
di Israele. Avendo saputo che Archelao era re di Giudea al
posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito
poi in sogno, si ritirò nelle regioni della Galilea e andò ad
abitare in una città chiamata Nazareth, perché si adempisse
quel che era stato detto dai profeti: Sarà chiamato Nazareno.
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